sabato 16 maggio 2009

La favola degli informatici ex-ENI in rottamazione

C'era una volta, ai tempi in cui le terziarizzazioni entusiasmavano politici di destra e di sinistra, un cospicuo gruppo di lavoratori informatici del Gruppo ENI che venne ceduto a EDS, una delle principali multinazionali dell'informatica, leader mondiale dell'outsourcing.
Ai lavoratori ceduti, di professionalità alta e medio-alta, per renderli sereni e contenti, vennero promesse rosee prospettive professionali ed economiche, con la garanzia del mantenimento del servizio verso ENI.

L'anno scorso il colosso informatico Hewlett-Packard ha acqauistato EDS, realizzando un mega gruppo di 300mila dipendenti in tutto il mondo. Appena completata l'acquisizione, il CEO di HP ha dichiarato oltre 26mila lavoratori in esubero nel mondo.

Come conseguenza in Italia, per HP quelli che fino a ieri erano i preziosi informatici ex-ENI sono divenuti improvvisamente costosi, vecchi (a 40 anni) ed incompetenti. Costoro sono inutilizzabili Roba da rottamare in fretta. Sognando lidi migliori, ovvero i costi ridottissimi e diritti inesistenti dei lavoratori indiani, cinesi, o giù di lì.

Magari la qualità del lavoro non sarà proprio la stessa, sarà come passare dalla cucina di uno schef a quella di McDonald, ma non fa nulla: ENI spenderà meno, HP guadagnerà di più, i manager VIP di ENI avranno un servizio a loro dedicato e saranno tutti contenti. Quasi tutti.

Tutti meno gli informatici ex-ENI che, con età compresa tra i poco meno di 40 e i poco più di 50 anni, rimarranno per strada, gettati come rifiuti. Rifiuti non riciclabili, ovviamente.

HP dice: è la logica del Mercato, non possiamo fare altrimenti, la concorrenza incalza e dobbiamo agire.
Peccato che la logica del Mercato prevederebbe che i contratti di servizio vengano assegnati con gare di appalto e non con rinnovi preferenziali a prezzi concordati, finora giustificati proprio dalla presenza di quel "costoso" orpello del personale ex-ENI di cui HP vuole disfarsi. Guarda caso HP ha appena rinnovato con ENI un contratto triennale da diverse centinaia di milioni di euro.

Insomma, funziona così: gli informatici ex-ENI devono rispondere alle regole del Mercato, mentre HP può godere di un rapporto privilegiato con ENI.

Uno strano mondo all'inverso, nel quale, per un contratto con il più grande gruppo industriale italiano e il cui maggiore azionista è lo Stato, una ricchissima multinazionale straniera viene tutelata, mentre i lavoratori italiani finiscono nel cassonetto.

Meno male che questa è solo una favola, la realtà è quella della televisione: la crisi è finita, abbiamo tutti un lavoro sicuro, denaro a sufficienza e un futuro tranquillo per le nostre famiglie, quindi corriamo a spendere e ad acqauistare: esistiamo solo per quello.

1 commento:

  1. Sono dispiaciuta per molti che sicuramente non si meritano un destino così triste ma conosco qualcuno dei fantomatici "informatici ENI" che invece di lavorare passa gran parte della giornata a chattare in internet, l'azienda è stata persino contretta a bloccare il collegamento messenger ma nonostante questo il problema persiste. Mi dispiace ma per queste persone non riesco a provare compassione credo che la coscenza lavorativa dovrebbe prevalere sempre e l'interesse di ognuno è quello di lavorare con serietà e non scaldare una sedia e tirare sera.

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